«É un caleidoscopio di esperienze passate e intenzioni future proiettate tra gli specchi della fantasia di cui è composto. Guardando dentro questa competenza elaboriamo un futuro visualizzabile, ma non visibile; immaginabile, ma ancora non vivibile. E’ l’immaginazione la scintilla di ogni impresa, viaggio o progetto. Ogni cambiamento nasce dall’innata capacità creativa di elaborare una realtà futura fatta di desideri e intenzioni.
Chiudo gli occhi della mia stanza e poi anche i miei. Lo sento il fresco della partenza, quando gli occhi non sanno quanto poco dormiranno e la pelle gode ignara di quanto verrà prima dal sole bruciata e dal vento poi tagliata. Sento la gomma masticare ghiaia e cemento, sputando il chiodo foratore. Dormiveglio tra pedalate sarde, corse e siciliane, montando tende e smontando ruote. Non ho altro a cui pensare se non pensare. Pedalare e pensare. Da dove vieni? Da Lecco – dolce esca per immergermi in culture e persone. Immagino la fatica della cima, il temporale passeggero, il camionista che ti suona, il ciclista che ti sprona, il viaggiatore che chiede da dove vieni – Io da Lecco, e tu? Da Kathmandu – Mi risponde. Abbocco alla sua esca molto più dolce della mia.
La fantasia alleggerisce i nostri passi e ci fa volare senza lasciare orme sul tracciato. Elaboriamo paesaggi e contesti in cui ci immergiamo senza responsabilità, vivendo esperienze che allargano il panorama delle nostre possibilità. Ma è l’immaginazione a prenderla a braccetto, facendole toccare terra quel che basta per non perdersi, dopo aver visto l’impensabile. L’arte di sapersi immaginare differenti è una buona strategia per accettarsi così come si è ora e cambiare in ciò che si vuol essere poi. Nasce così Direzione libera, un prodotto dell’immaginazione».